Archivio per febbraio, 2015

Moriremo democristiani

Pubblicato: 1 febbraio 2015 in politica e palazzo,

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Alle 12:59 del 31/01/2015 è stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Si tratta di Sergio #Mattarella ed è stato votato da 665 grandi elettori. Renzi aveva detto che il presidente sarebbe stato eletto entro la quarta votazione, e in effetti non vi sono state difficoltá, tanto che il premier ha ottenuto più consensi di quanto ne aveva previsti. Sergio Mattarella è stato votato anche da 37 grandi elettori di Forza Italia, una fronda che secondo molti sarebbe riferibile al ribelle Raffaele #Fitto, ma che secondo diversi osservatori e cronisti, potrebbe essere capitanata invece da Denis Verdini. Dopo l’elezione di Mattarella, il leader di Sinistra ecologia e libertà ha parlato di sabotaggio del “Patto del Nazareno”, ma restano comunque diversi dubbi, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Renzi al Foglio. Il premier avrebbe infatti dichiarato:”Per le riforme mi aspetto il contributo di Forza Italia. Berlusconi non è il problema, in questo momento il problema sono coloro che lo consigliano”. Parole che se confermate, confermerebbero ancora l’esistenza dell’interlocuzione privilegiata con i forzisti. Sel e la minoranza #Pd, di sicuro non gradiranno. Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica, sono arrivati attestati di stima da quasi tutte le forze politiche, tranne che dalla Lega Nord, la quale ha subito bollato #Mattarella come un uomo strenuo difensore della casta, citando tra l’altro in serata, lo stipendio di Mattarella come giudice costituzionale. Il Movimento 5 Stelle ha invece diramato una nota nella quale ha augurato al nuovo presidente buon lavoro, ma lo ha esortato a vigiliare sull’abuso di decretazione d’urgenza e lo ha perfino invitato a bocciare l’Italicum per vizi di incostituzionalità. È chiaro che Mattarella avrà un compito difficile, vista anche la congiuntura economica esistente e il grado di conflittualità dei vari gruppi politici, ma è improbabile che faccia peggio del suo predecessore. Il primo pensiero rivolto agli italiani è stato piuttosto mite, ma la sua visita alle fosse Ardeatine ha ricordato i valori dell’antifascismo e del rispetto per i popoli. Martedì giurerà in Parlamento e sentiremo il suo discorso alle Camere, sarà l’occasione per ascoltare un presidente democristiano che succede a un comunista ed europeista convinto come Napolitano. Renzi, nonostante la vittoria sul nome del presidente e sulla linea da tenere, sembra però aver smarrito quell’immagine di rottamatore, ma si avvia piuttosto a riproporre il celebre detto “Moriremo tutti democristiani”.