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L’informazione dovrebbe essere sempre pronta e al servizio del cittadino, ma a quanto pare l’esondazione del  fiume Secchia non ha attirato l’attenzione dei tg nazionali. Diversi amici e diversi colleghi mi hanno chiesto di far rete e di far conoscere la situazione attuale del territorio modenese, che da domenica 19 Gennaio è praticamente sott’acqua e dalla lontana Calabria provo a dare una mano a chi oggi è in estrema difficoltà. La provincia di Modena è certamente la più colpita, la rottura dell’argine destro del fiume è avvenuta in località San Matteo, andando a colpire i territori che già erano stati puniti duramente dal sisma del 20 e 29 Maggio 2012. La Prefettura ha disposto l’evacuazione di centinaia di persone. Al momento non è semplice fare una stima dei danni, ma fango e detriti hanno causato ingenti danni alle coltivazioni di cereali, ai vitigni, ai fabbricati e alle attrezzature, vengono segnalate anche situazioni di disagio nelle località dove sono presenti allevamenti di bovini e suini. L’economia già in ginocchio di quest’area pesantemente colpita dal terremoto, ha subìto un duro colpo, visto che molte aziende segnalano numerosi danni ancora difficilmente quantificabili. Eugenia Bergamaschi Presidente di Confagricoltura Modena ha lanciato un grido di allarme e denunciato il disinteresse totale della classe politica, di seguito le sue parole:

“Siamo di fronte a un disastro annunciato, da anni denunciamo con preoccupazione la problematica della gestione degli argini del fiume Secchia, ma nessuno ha ascoltato i nostri problemi e oggi siamo di nuovo in una situazione drammatica. Da cittadina vorrei capire e avere una risposta da chi in questi anni ha lavorato per prevenire una situazione del genere, visto che i controlli e le manutenzioni sono scarsi, superficiali o inesistenti. Il fiume non viene mai pulito dopo le piene e nutrie e volpi costruiscono le loro tane all’interno dell’argine stesso, indebolendolo. Vorrei sapere cosa ha fatto l’Aipo in questi anni, visto che oggi ci troviamo di nuovo in una situazione di emergenza estrema, a 20 mesi dal terremoto, con nuovi danni e problemi in un contesto già di per sè complicato”. Il Presidente Bergamaschi la cui azienda è situata a 200 metri dall’argine del fiume Secchia, ha dichiarato di aver ribadito in data 16 Gennaio le sue preoccupazioni all’Assessore Regionale Tiberio Rabboni. Ancora una volta la politica non ha fatto nulla per salvaguardare il territorio, in una parte d’Italia che aveva già subìto una grossa ferita dal terremoto e che oggi dopo essersi rialzata si ritrova di nuovo in ginocchio. Mentre la politica discute di nuova legge elettorale e va avanti a slogan, l’alluvione del modenese viene snobbata dai media, che magari domani si accorgeranno di tutto quel che è successo. Continuate a parlare di Porcellum e Italicum “cari politici” e cari colleghi, intanto l’Italia affonda.