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Il giovane Raf tanti anni fa cantava “Cosa resterà di questi anni 80”, splendida canzone ancora oggi molto ascoltata e apprezzata. “Cosa resterà della nostra Italia”, potrebbe invece essere il nuovo titolo di una canzone, da dedicare chiaramente a chi ci governa. Pezzi di Paese stanno finendo in mano a investitori stranieri, nemmeno ce ne accorgiamo più, il Bel Paese é ormai ridotto in brandelli, molto simile a un corpo sezionato che inizia a emanare un cattivo odore. Cattivo odore lo emanano anche i rifiuti, in alcune parti d’Italia ancora per strada per via di una interminabile emergenza rifiuti, da altre parti interrati in quantità industriale, tanto da aver avvelenato un intero territorio, quello campano, oggi meglio conosciuto come “Terra dei fuochi”. Migliaia di persone oggi si ammalano di neoplasie (tumori), strettamente correlate a un’esposizione a determinati fattori ambientali e soprattutto all’assunzione di alimenti anch’essi contaminati. Mentre tutto questo accade, mentre migliaia di persone perdono la vita e altre lottano per sopravvivere sostenendo cicli di chemioterapia, pochi affrontano adeguatamente il problema del rifiuto. Non servono discariche, inceneritori e altre invenzioni tipiche della politica, per risolvere il problema dei rifiuti e uscire dalle emergenze, serve solo una vasta opera di sensibilizzazione della gente, la quale deve essere correttamente informata dei rischi e dei benefici, insomma resa partecipe di ciò che ogni giorno accade ed educata a fare una corretta raccolta differenziata, cercando di ridurre sempre più il rifiuto. Intere Regioni del sud Italia oggi mancano completamente di seri piani regionali sulla gestione del rifiuto, ritardi che non possono essere più tollerati, specie se frutto di un immobilismo da addebitare a una classe politica incapace e spesso collusa con il malaffare. Seppellire i rifiuti significa distruggere un intero territorio e soprattutto condannare a morte migliaia di persone, ed è per questo che ci chiediamo cosa resterà di questi anni. L’uomo è debole e non si rende conto che il danaro è una tentazione micidiale, il desiderio di possedere ricchezza pervade la maggioranza della popolazione e si fa di tutto per fare soldi, maledettissimi soldi, spesso sporchi e privi di valore. Di recente il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha pronunciato un discorso straordinario nell’aula di Montecitorio, nel lungo discorso a un certo punto affermava: “La vita è molto altro, cosa pensate che il denaro ve lo potrete portare anche all’altro mondo? Le casse da morto con le cassaforti incorporate non le hanno ancora inventate grazie a Dio, abbiamo dimostrato che la coerenza è un valore e che l’onestà è una virtù”. Ecco, chi di competenza rifletta e rilegga bene queste frasi, magari le riascolti, sono di una bellezza e purezza unica, danno l’idea di una politica al servizio del cittadino e ribadiscono ancora una volta che i soldi non servono a un cazzo, tantomeno quelli sporchi che possono garantire una vita migliore a pochi, rendendo un dramma quella altrui. La politica riacquisti credibilità, dia dei segnali di cambiamento, dimostri che l’onestà può anche aver la meglio sulla disonestà. Sindaci, Governatori, Presidenti di Province, del Consiglio, unitevi e cambiate l’Italia sul serio, il tempo delle chiacchiere è finito, ora servono i fatti. In un Paese devastato dalla disoccupazione, corruzione, dissesto idrogeologico, crisi economica, non c’è futuro, così si muore ed è necessario invertire la rotta. Difendiamo il suolo, i nostri prodotti, la nostra salute, la nostra economia, è possibile farlo, da questo stato di crisi globale si può uscire, ne sono certo. Le battaglie vanno sempre combattute, non c’è bisogno di simboli o bandiere, si può vincere semplicemente usando la testa, cambiando il modo di pensare, perchè quello attuale ha già fatto troppi danni, riducendo la povera vecchia Italia come un cadavere, sbrandellato da avvoltoi che senza alcun scrupolo continuano a cibarsi delle carni.

fonte foto: http://www.naturecolors.it

Domenico Varano