Renzi e l’abbraccio del “Caimano”.

Pubblicato: 23 gennaio 2014 in politica e palazzo,
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Matteo Renzi è sicuramente un ottimo comunicatore, un giovane politico molto scaltro che somiglia tantissimo al primo Berlusconi. Da giorni mi chiedo come facciano gli elettori di sinistra a farsi rappresentare da una personalità del genere, un leader che potrebbe guidare tranquillamente e contemporaneamente, la segreteria del Pd e quella di Forza Italia. Per essere più pungente, suggerisco al Partito Democratico e Forza Italia di fondersi e di formare un “partito unico”, visto e considerato che al momento non vedo nessuna differenza tra queste due grandi forze politiche. Renzi con il suo modo di ragionare probabilmente conquisterà la fiducia di diversi italiani, quelli con gli occhi chiusi, che vedono in lui l’unica speranza per una rinascita. Personalmente non nascondo di aver militato da giovane nel Partito Democratico, partecipando anche a diverse campagne elettorali e appoggiando spesso liste che esprimevano i veri valori della sinistra europea, ma oggi non mi sentirei rappresentato da questo segretario. Oggi di sinistra è rimasta la mano con cui probabilmente si firmano trattati demenziali come il MES e il Fiscal Compact, strumenti essenziali per attuare l’economicidio, quello che avverrà nei prossimi anni.

Non me ne vogliano gli elettori del Pd, ma un uomo di sinistra non si vanterebbe di aver trovato in Berlusconi l’interlocutore principale. Se le regole valgono qualcosa, Silvio Berlusconi non è più un senatore e soprattutto non è più incensurato, insomma un uomo interdetto dai pubblici uffici, perchè condannato in via definitiva per frode fiscale, quindi pregiudicato. Renzi avrebbe potuto incontrare altri esponenti di Forza Italia e nessuno si sarebbe permesso di muovere critiche, ma portarsi Berlusconi in casa, per giunta sotto il quadro di Che Guevara, dovrebbe far male più di una coltellata, forse anche più di quelle 101 coltellate che affossarono Romano Prodi nella corsa alla Presidenza della Repubblica. La legge elettorale andava fatta, ma i luoghi in cui doveva essere discussa e pensata erano altri, penso ad esempio alle due Camere del Parlamento, i veri luoghi dove i politici dovrebbero discutere per poi legiferare. Oltre a questo c’è da dire che il modello “Italicum” non reintroduce le preferenze e attraverso le soglie di sbarramento impedisce il principio di rappresentanza democratica.

Saranno dettagli, robe che a Matteo magari “un garbano”, ma comunque si tratta del sale della democrazia. Perfino Cuperlo, che ha in Massimo D’Alema il suo sponsor principale alla fine ha sbottato. La legge elettorale è una legge costruita per salvaguardare non il bipolarismo, ma il bipartitismo, una legge che produrrebbe un nuovo Parlamento di nominati, deputati che non sarebbero scelti dal cittadino e dunque si ritornerebbe punto e a capo. In sostanza ci troviamo di fronte a un “Porcellum due la vendetta”, nel senso che il Porcellum ha creato tre poli (Pd,FI,M5S), questa nuova legge farebbe fuori il Movimento creato da Grillo e Casaleggio e quindi il Pd avrebbe consumato la sua vendetta. La mia opinione è quella che Renzi  è stato troppo ingenuo a stringere accordi con il “Caimano” e spiego il perchè. Berlusconi è attualmente un pugile alle corde, stordito dalla condanna e dalla successiva decadenza, due colpi micidiali che lo hanno fatto barcollare e piombare quasi al tappeto. L’incontro con Renzi lo ha ringalluzzito, gli ha permesso di abbracciare il giovane pugile e di non finire KO. Berlusconi prolungherà il suo abbraccio fin quando non avrà recuperato le forze (evidente vantaggio nei sondaggi), poi da esperto pugile sferrerà l’ultimo colpo, con tutte le forze che avrà in corpo. Se Renzi lo schiverà allora avrà la vittoria in mano, ma se non ci riuscirà finirà con il crollare al tappeto e verrà seppellito dalle critiche della gente, seppellendo anche i veri valori della sinistra italiana, oggi più che mai smarrita e costrettta a recitare un ruolo marginale nel panorama politico italiano.

Domenico Varano

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