Caro Renzi #staisereno, avevano ragione gli amici gufi

Pubblicato: 15 Maggio 2014 in politica e palazzo,
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Matteo Renzi, PD

Matteo Renzi, segretario Pd.

Quando meno te l’aspetti arriva la notizia che rischia di mandare nel panico il Partito Democratico e il Governo. Le stime sul PIL diffuse ieri dall’Istat hanno complicato e non di poco la vita al Governo Renzi. Oggi il premier avrà di sicuro imprecato leggendo quel maledetto -0.1 % di PIL che nessuno aveva previsto e che rischia di non far quadrare i conti. E si, proprio quei conti che l’Europa ci chiede di tenere in ordine. Le previsioni di crescita che Renzi aveva sbandierato alla presentazione del DEF si sono volatilizzate in pochi giorni. Nessuna traccia di quel + 0.8 % di PIL, per far si che la previsione riesca a giungere a buon fine, nei prossimi trimestri la crescita globale dovrebbe toccare il +3.3%, insomma pura utopia in un momento difficile come questo. La crisi morde e se le previsioni di crescita non fossero centrate mancherebbero all’appello circa 5 miliardi di entrate. Un vero problema per l’ex sindaco di Firenze, una doccia fredda che arriva a nove giorni dall’appuntamento elettorale. Le opposizioni stanno spingendo sull’acceleratore, e se Berlusconi appare azzoppato e in affanno, Grillo gode di ottima forma e rischia di bruciare tutti sul rettilineo d’arrivo. I pentastellati ieri hanno battibeccato a lungo con gli esponenti del PD, i quali hanno dovuto ingoiare il rospo dell’arresto del deputato Francantonio Genovese. Un fulmine a ciel sereno che arriva dopo l’inchiesta Expo e che mette in imbarazzo il Partito Democratico. Da oggi il Parlamento è certamente più pulito, ma la sensazione è che potrebbero cadere ancora altre teste. Si tratta di un vero terremoto politico-giudiziario che rischia di orientare il voto in maniera del tutto imprevista. C’è chi racconta di sondaggi interni che preoccuperebbero i dem. Grillo e il M5S sarebbero lì, a una incollatura. Si spiegherebbe così la decisione di Renzi di andare in piazza, il premier starebbe provando in ogni modo ad arrestare l’emorragia di voti. Ma se Renzi è preoccupato per i numeri degli ultimi sondaggi, gli italiani dovrebbero esserlo per i dati diffusi oggi dall’Istat. Il paese non cresce e non aggancia nessuna ripresa. Le misure miracolose presentate dal premier sembrano dimostrarsi fragili e semplici spot elettorali. Oggi nessun tweet trionfalistico, nessun cenno all’economia e nessun attacco ai tecnici del Senato che i conti li sanno fare eccome. Non si sente più nulla, gli unici a gioire sono gli amici gufi e gli odiati grillini. Caro Matteo #staisereno la tua esperienza presto giungerà al termine.

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