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L’Istat mercoledì diffonderà i nuovi dati sul tasso di disoccupazione e c’è da aspettarsi un ulteriore aggravamento della situazione occupazionale del Paese. Detto questo é quasi certo che a pagare il prezzo più alto saranno i giovani, sprofondati ormai nel dimenticatoio e poco tutelati da un Governo debole e piuttosto litigioso. Se é vero che la befana porta il carbone ai bimbi cattivi e i doni a quelli bravi, gli italiani devono essere un popolo di bambinoni e cattivoni, perchè a quanto pare vi saranno una serie di aumenti a pioggia. Il grido di allarme delle associazioni di categoria é stato ignorato, le famiglie ormai stremate da una tassazione soffocante, dovranno ancora stringere i denti perchè tra i tanti doni dell’esecutivo ci saranno ancora tasse e aumenti. I primi aumenti ci saranno sui pedaggi autostradali, al Nord sono previsti rincari salati, aumenteranno i servizi postali, la luce, il gas, la benzina e il diesel e a quanto pare anche i tabacchi e determinati prodotti associati alle sigarette elettroniche. Sono già aumentate considerevolmente le imposte sui rifiuti, la Tares è stata una mazzata, potrebbero anche aumentare le imposte sulla casa, imposte che al momento generano confusione e terrorizzano gli italiani che infatti non spendono. I consumi sono calati drasticamente, e cala anche  la fiducia degli investitori stranieri che nonostante lo spread basso, scelgono la vicina Spagna, ritenuta più affidabile. Standard & Poor’s ha assegnato all’Italia una tripla B, le agenzie di rating non ci accordano tanta fiducia e infatti rilevano una fuga degli investitori e sottolineano che il Paese è a rischio deflazione. E gli italiani cosa fanno? Gli italiani in questi giorni cercano di non pensare all’economia, ma di certo sanno bene che i rincari toccheranno anche il loro portafoglio e ciò farà calare ancora il cosiddetto potere di acquisto.

Sia chiaro che il messaggio da far passare é quello che le tasse vanno pagate, ma la domanda che mi pongo é piuttosto semplice, siamo sicuri che gli italiani siano in grado di pagarle? Non lo so, magari qualcuno stringerà i denti e verserà il tutto, altri invece inizieranno a far parte di quella fascia di cittadini che lo Stato identifica come “evasori fiscali”. A proposito di evasori fiscali, vorrei ricordare una frase pronunciata dal dimissionario Vice Ministro Stefano Fassina, il quale qualche mese fa in tutta onestà affermò: “Non credo che tutti coloro i quali non pagano le tasse non le paghino perchè non vogliono, spesso si evade anche per necessità e per sopravvivere”. Appunto, evadere per sopravvivere, insomma per non morire di fame. Il carico fiscale si abbatte sulle famiglie italiane in modo del tutto esagerato, oggi solo il Belgio ha una tassazione superiore alla nostra, ma i servizi offerti ai belgi sono nettamente superiori rispetto a quelli offerti dalla Repubblica Italiana. La sensazione é che molte tasse che noi paghiamo (più che una sensazione è una certezza) vadano a finanziare una serie di enti inutili e del tutto improduttivi, tenuti in piedi solo esclusivamente come laboratori elettorali, insomma solo per avere consensi. I nostri politici non si stanno più rendendo conto che la società è cambiata e che oggi le bugie hanno le gambe corte. La tecnologia e l’uso dei social network, permette di condividere informazioni e scambiare velocemente opinioni, l’accesso è spesso semplice e immediato e internet rappresenta una finestra sul mondo.

La politica é ampiamente condizionata da questo nuovo modo di comunicare e l’elezione stessa di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti, dimostra quanto possa essere fondamentale e decisivo il sistema informativo dei social network. Spesso però i politici eccedono nell’uso e l’utilizzo scade tipicamente in propaganda elettorale, tradotto significa che alle frasi a effetto spesso non seguono i fatti. Sono attese nelle prossime settimane nuove proteste, torneranno a farsi sentire i “forconi” e scenderanno in piazza diverse sigle sindacali, insomma la situazione economica e sociale é molto simile a una polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro. Infine vorrei sottolineare un episodio fastidioso, forse dovrei dire episodi fastidiosi perchè si sono moltiplicati con il passare delle ore, mi riferisco agli insulti all’Onorevole Bersani e ad alcune frasi lette sulle pagine web dei principali quotidiani nazionali. Pierluigi Bersani è stato colpito da un aneurisma celebrale ed é stato sottoposto a un intervento chirurgico che si é concluso alle 22 di ieri, tecnicamente riuscito e che lo pone per 24/48 ore in prognosi riservata. Augurare la morte o insultare un avversario politico, non è cosa da Paese civile, chiunque abbia compiuto un atto del genere, non importa di che colore politico sia, ha compiuto un errore e un gesto che personalmente definisco inqualificabile. Bersani in questi anni ha compiuto errori, il PD ha spesso creato danni irreparabili e spesso finto di fare opposizione, va bene l’odio verso il sistema politico ma a tutto c’è un limite. Che la classe politica abbia fallito in toto è sotto gli occhi di tutti, ma questo non autorizza nessuno a insultare un esponente politico in pericolo di vita, tantomeno autorizza i media a speculare su una vicenda che riguarda la salute dell’uomo Bersani, a cui rivolgo personalmente un in bocca al lupo, pur essendo distante dalle sue ideologie politiche.

fonte foto: http://www.noi.caserta.it

Domenico Varano

Ogni bambino prima delle festività natalizie scrive una classica letterina a Babbo Natale. Nella letterina ci sono richieste esagerate e a volte dettate dall’ingenuità, richieste che spesso hanno come oggetto montagne di giocattoli, la vera passione dei più piccoli. Anche al Governo arrivano le “letterine”, si perchè in fondo i nostri politici sono un pò dei Babbo Natale, nonostante le smentite del Premier Enrico Letta. Allora leggendo attentamente la letterina, si nota che le richieste fatte al grande Babbo Natale con sede a Roma, sono piuttosto corpose e spesso esagerate. Un regalino ai concessionari di slot machines e un bel pò di carbone al Comune cattivo che decide di opporsi al rilascio di licenze per sale da gioco, un aiutino al ricco immobiliare e una punizione sempre sotto forma di letterina ai cittadini, la busta contiene un regalino di nome Tares, di certo non troppo gradito ma comunque confezionato e impacchettato in quel di Montecitorio. Sotto l’albero dovrebbe esserci anche la finta abolizione delle Province e la creazione di altre città metropolitane, le quali potrebbero addirittura costarci di più, ma si sa a Natale son tutti più buoni e quindi meglio non badare a spese, un giorno il favore potrebbe tornar sotto forma di consenso. Non sarebbe la prima volta che si annuncia l’abolizione di qualcosa, lo hanno già fatto nel caso dei rimborsi elettorali, allora perchè non ripeterlo per le Province? La formula è semplice: si fa un annuncio in tv, il giorno dopo campeggiano i titoloni sui principali quotidiani e l’italiano credulone viene disinformato a dovere.

Ma non finisce qui! Siccome la Casta è ingorda e non si ferma, si scopre che dal Piemonte alla Sicilia esistono inchieste sulle spese pazze dei consiglieri, regali “presi in prestito” senza neppure aver mandato la classica letterina a Babbo Natale. Intanto gli italiani hanno il terrore delle lettere e perfino del postino, un tempo grande amico del popolo, oggi è visto come una minaccia, suscita terrore, anche perchè potrebbe anche lasciare nella buca da lettere una classica cartella targata Equitalia, capace di rovinare il Natale a milioni di italiani. La Casta non ha questi timori, ha da poco scampato il pericolo dei “Forconi”, probabilmente avrà gioito per le divisioni interne al movimento e quindi è in procinto di tuffarsi nella classica abbuffata natalizia. Cene, dolci, champagne, vacanze, regali e perfino mutande(saranno rosse per il Capodanno o ancora verdi?), tutto questo sulle spalle degli italiani e alla faccia dei “Grillini rompiscatole”, accusati per giunta di essere alleati di Berlusconi, messaggio(chiaramente falso) che da ore viene lanciato e propagandato da tv e giornali e al quale molti italiani crederanno. Ma se i politici consumeranno chili di panettoni, Letta docet, molti italiani al contrario cercheranno di procurarsi un pasto, magari in famiglia, oppure da amici, quelli più sfortunati(e sono tanti) nelle mense dei poveri. Circa 48 milioni di italiani rimarranno a casa in queste festività, 26 milioni per motivi economici. “Cari politici” fatevi le feste e continuate a mantenere la vostra voracità, molti non vi credono più, altri presto capiranno l’inganno. Mentre voi sarete impegnati a mangiare sulle tavole imbandite e ricche di ogni genere di specialità, sappiate che in Italia molta gente non ha più nulla e da anni non riceve regali da nessun Babbo Natale. Vi raccomando scrivete e parlate agli italiani, poi concludete le lettera o il discorso con questa semplice frase “Buon Natale dalla Casta” e vedrete che anche gli italiani che stavano mangiando, inizieranno ad avvertire un pesante e fastidioso senso di nausea.

fonte immagine: http://www.navecorsara.it

Domenico Varano

Potrebbe esserci anche un voto di fiducia su questa Legge di Stabilità, una pessima legge, la solita minestra insipida che scontenta tutti, da Confindustria ai sindacati. In questi minuti i Capigruppo si riuniscono per  fare il punto  della situazione, ma sembra chiaro che il Governo sia intenzionato a porre la Fiducia. Le opposizioni sono già insorte, un eventuale voto di fiducia andrebbe a blindare il provvedimento, il quale rimarrebbe fermo all’ultima bozza, quella che non piace a nessuno. Sel, Forza Italia, M5S, Lega Nord, sostengono che si tratti di un pacchetto di provvedimenti incapace di dare una scossa all’economia del Paese. La web tax non è stata cancellata, ha subito delle modifiche in nottata ma andava stralciata, produrrà diversi danni al mercato del web, su Tares e IMU hanno combinato un pasticcio, sul cuneo fiscale il Premier Letta ha tradito gli industriali, non bastasse questo sembrano del tutto insufficienti le misure sul lavoro. Insomma si tratta di una “Legge di Stabilità” che cambia poco o nulla, chi ci governa è sempre più attento a rispettare il rapporto deficit/Pil, ce lo chiede l’Europa e guai a disobbedire ai burocrati di Bruxelles!

Intanto mentre Enrico Letta si adira contro il quotidiano di Confindustria “Il Sole 24 Ore”, dimostrando di non gradire le critiche dei giornali e dei giornalisti, in Italia cresce il malcontento e nonostante le previsioni di crescita citate dal Premier, ( crescita dell’1% nel 2014 e probabile 2% nel 2015), un terzo degli italiani è ormai pienamente nell’area povertà e continua a crescere la disoccupazione, vera piaga sociale del Paese. Infatti secondo diversi studi, i disoccupati aumenteranno anche nel 2014 e perciò ci chiediamo da dove arrivi tutto l’ottimismo del Premier Letta. Forconi o non forconi, le richieste di aiuto che vengono dalle piazze vanno sempre ascoltate, sono il segnale di un malessere, purtroppo sempre più crescente e se migliaia di persone scendono in piazza, un motivo dovrà pur esserci. Anche il Cardinale Bagnasco ha invitato i politici ad ascoltare chi protesta, possibile che non ci si renda conto che nel Paese qualcosa sta avvenendo? MES e Fiscal Compact sono trattati sconosciuti alla popolazione, l’informazione in questo potrebbe esser d’aiuto, dovrebbe spiegare alla gente come funzionano, informare il popolo su cosa accadrà nel 2015 per evitare disordini di piazza futuri.

Ma se è vero che la grandezza e la civiltà di un Paese si misurano dall’economia e dalla capacità di accogliere e rispettare i più deboli, l’Italia è messa proprio male. Il trattamento riservato ai malati di SLA e alle loro famiglie va a braccetto con quello riservato agli immigrati di Lampedusa. A Roma gente che si dissangua per rivendicare i propri diritti, a Lampedusa invece nessun diritto, solo scene ignobili e barbare, non degne di un Paese civile. Sarebbero queste le politiche di accoglienza che l’Italia promette da anni all’Unione europea? Basterebbe leggere uno studio di “Save The Children” per capire quanti immigrati, quante donne e quanti minori arrivano sul suolo italiano e quali sono i motivi che li portano a compiere una traversata rischiosa, un viaggio della speranza. Il trattamento riservato agli immigrati nel centro di Lampedusa, è un trattamento vergognoso, disumano, ma un Paese serio non solo non si comporta così come documentato dalle immagini del TG2, ma prende anche provvedimenti, assieme all’Europa, la quale non deve nascondersi e deve collaborare nelle politiche sui flussi migratori. Non vogliamo più rivedere scene da lager, l’Italia torni a essere un Paese civile, faccia un salto in avanti in tutti i sensi e cambi strada, quella intrapresa non è quella giusta e ci condurrà in un tunnel buio e senza via di uscita.

Domenico Varano

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Avevano promesso di bloccare l’Italia e inscenare proteste e presidi per fermare la circolazione dei mezzi, avevano promesso che avrebbero bloccato il trasporto su gomma e quello ferroviario, assediato i palazzi del potere, anche questa volta il “Movimento dei forconi” e le varie rappresentanze che hanno aderito alla protesta hanno mantenuto la promessa. Per mesi, i media e la classe politica hanno ignorato la richiesta di ascolto di migliaia di cittadini: disoccupati, precari, studenti, operai, trasportatori, imprenditori agricoli, piccoli impresari e l’enorme schiera del popolo delle partite IVA, una vasta rappresentanza, cittadini ormai esasperati dal sistema fiscale italiano e dalla mancanza di un interlocutore serio a cui rivolgere una richiesta o un disperato appello. Molti di loro sono persone che hanno perso tutto, dalla casa all’automobile, magari pignorata causa debiti, gente che non ha più nulla da perdere, ma che non ha perso la speranza di cambiare un paese che sembra ignorarli. Purtroppo tra di loro si sono infiltrati anche gruppi di violenti e facinorosi, ma sarebbe poco serio descriverli come semplici violenti o etichettarli come teppisti. Tra di loro ci sono giovani, mamme, nonni, tanti papà che chiedono lavoro, chiedono una vita normale, un semplice impiego con cui poter mantenere la famiglia e poter mangiare. Molti raccontano di esser scesi in piazza perchè stufi delle solite promesse dei politici, esasperati da un sistema di potere che pensa a mantenere i propri privilegi e ignora le reali necessità della gente. Tra queste persone c’è molta gente che non crede più nelle istituzioni, perchè per anni i palazzi del potere sono stati violentati e usati come salotti da una casta sempre più ingorda e sempre più cieca.

Intanto mentre la classe politica si abbuffava, cresceva il malumore e nemmeno i risultati delle scorse elezioni hanno dato la cosiddetta sveglia ai nostri governanti. Ora la situazione è piuttosto incandescente, questo popolo chiede ai politici di andar via, di lasciare quel Parlamento e in fretta, perchè da loro non si sentono rappresentati. In questa lunga giornata e anche mentre scrivo, c’è però un’immagine che mi ha fatto riflettere, ossia quella delle forze dell’ordine che si tolgono il casco protettivo e si mettono a marciare con i cittadini, serenamente e senza ricorrere alla forza. Scene mai viste, non era mai successo che le forze dell’ordine arrivassero a compiere un gesto così eclatante. Probabilmente anche loro sono consapevoli che si tratti di una protesta fondata, alimentata da anni di politiche di austerità che non hanno fatto altro che produrre enormi lacerazioni sociali e desertificazione industriale. Chi protesta chiede le dimissioni di Letta, chiede che la sovranità torni al popolo e soprattutto chiede aiuto. Dal Nord al Sud la protesta si alimenta, per ora per fortuna senza eccessiva violenza, cresce la determinazione degli organizzatori che hanno individuato come nemici le banche, Equitalia, politici, dirigenti, si quella classe dirigente che il nuovo Segretario del PD ha aspramente criticato, la stessa che lui stesso però sostiene in questo ex Governo delle larghe intese, ora un pò più ristrette, delegittimate dalle opposizioni e ora anche dalla protesta del popolo, il quale va ricordato, ha il diritto di manifestare e protestare nel rispetto delle leggi. I politici riflettano, riguardino le immagini dei poliziotti che tolgono il casco tra gli applausi dei manifestanti, si facciano un esame di coscienza, cambino la legge elettorale e vadano via, la gente non li stima più e oggi lo si è capito chiaramente.

fonte foto: http://www.ilsecoloxix.it

Domenico Varano