Ancora una volta il Partito Democratico è riuscito a superarsi e a dare il peggio del peggio. Non che io fossi affezionato a Enrico Letta, persona che stimo poco e che ritengo molto lontano dai problemi della gente e fin troppo vicino ai poteri forti, ma il modo in cui è stato scaricato e sostituito è forse il peggiore che si potesse usare. Ci si chiede perchè la gente non creda più alle promesse dei politici e spesso si invocano i giovani come panacea dei mali del nostro sistema politico, ma da oggi è tutto molto chiaro. I giovani possono presentarsi bene, come rottamatori, ma se l’unica ambizione è quella di occupare i posti di comando e le poltrone che contano, dimenticandosi dei veri problemi della gente, allora siamo proprio alla frutta, o peggio al dessert. Con Matteo Renzi Premier siamo al terzo Presidente del Consiglio posto sul trono senza legittimazione popolare, una pratica piuttosto anomala, impronta distintiva della Repubblica di Re Giorgio. Lo schema è sempre lo stesso, non cambia di una virgola, e come per magia, come se ci fosse un’alchimia, si sciolgono le larghe intese e di nuovo ripartono le larghe intese. Scopriamo poi che andare a votare è una sciocchezza, un qualcosa di inutile, dunque da cestinare. Misteri del mondo politico italiano, sempre più distante dai veri problemi della gente.
Il PD è il principale colpevole di questa pantomima. Un partito serio avrebbe dovuto stringere un patto di coalizione e di governo basato sui temi e non solo sui numeri. Prima di andare in Parlamento e ottenere la fiducia, andava siglato un patto, davanti a tutti e perchè no anche in streaming. Questo sarebbe servito a inchiodare l’alleato e metterlo a nudo davanti agli elettori. Il PD non ha fatto tutto ciò e ha stretto un patto con il Caimano, patto scellerato suggerito dal regista che dimora al Quirinale, che ancora una volta ha partorito larghe intese. E il Governo Renzi che Governo sarà ? Semplice, se dovesse nascere si tratterà ancora una volta di un esecutivo allargato ai vari Casini, Alfano e ai componenti del gruppo misto, insomma una maggioranza raccogliticcia e debole. Renzi è convinto di poter fare le riforme con il Cavaliere, ma siamo proprio sicuri che Berlusconi starà al gioco? Dubito fortemente e anzi ritengo che terrà gli occhi puntati sui sondaggi e quando lo riterrà opportuno manderà in malora l’Italicum, che secondo me non si farà. Renzi si gioca tutto, è chiaro che il suo ingresso in scena ha spiazzato tutti, ma non è ancora chiaro il motivo per cui sia avvenuto in maniera così repentina. La sensazione è che il Ministero dell’Economia e Finanze ci nasconda la verità e forse i conti sono peggiori di quelli che conosciamo.
La scelta di Renzi potrebbe significare l’inizio di un periodo fatto di privatizzazioni e di provvedimenti di taglio alla spesa pubblica. Il termine che verrà usato sarà freddo e da burocrati, si parlerà di razionalizzazione delle spese e di armonizzazione delle stesse. Tradotto in italiano significa che alcuni settori subiranno pesanti tagli e che questa volta la manovra “Lacrime e sangue 2”, potrebbe coinvolgere, o meglio dovrei dire travolgere, i dipendenti pubblici. Ulteriori tagli potrebbero essere applicati al SSN e questo produrrebbe una caduta verticale della qualità dei servizi. La carta Renzi è l’ultimo disperato tentativo di difendere e proteggere una classe dirigente incompetente e super pagata. Il Sindaco dovrà percorrere un sentiero stretto e accidentato, dovesse fallire il suo mandato, l’Italia precipiterebbe nel caos economico, il rischio c’è, specie se Renzi non sarà capace di ridiscutere i vincoli europei. Basteranno pochi mesi per giudicare il suo operato, lo faranno i cittadini alle prossime europee, li si capirà se Renzi è in grado di guidare la macchina statale o se al massimo dovrà accontentarsi di guidare la Smart. Ai posteri l’ardua sentenza.
Domenico Varano